Per l’anno 2011 sono dovute da parte dei chimici che risultano iscritti al 1/1/2011 le seguenti cifre:
180 € all’Ordine TAA entro il 30/4/2011
ccp 126383 equitalia TAA
70€ al CNC entro il 14/5/2011
CCP 000042064022
Per l’anno 2011 sono dovute da parte dei chimici che risultano iscritti al 1/1/2011 le seguenti cifre:
180 € all’Ordine TAA entro il 30/4/2011
ccp 126383 equitalia TAA
70€ al CNC entro il 14/5/2011
CCP 000042064022
«Se scavassimo 30 metri sotto a questo museo troveremmo, come nel resto
della città di Trento, ancora le tracce consistenti di un importante solvente, il tetracloroetilene, utilizzato dalle lavanderie a secco».
Fabrizio Demattè, consigliere dell’Ordine regionale dei chimici, ha parlato
assieme a Thomas Gerola di inquinamento di aria, acqua e suolo, durante la
terza ed ultima serata di Chimicapisce organizzata nell’aula magna del Museo
Tridentino di Scienze Naturali.
Prima del 1982 infatti l’Italia non era dotata di una legislazione
ambientale e la maggior parte delle normative sono successive al 1995. Di
qui l’invito corale da parte dell’Ordine dei chimici a considerare
maggiormente la professionalità della categoria, perchè «una buona chimica –
afferma Gerola – può diventare anche buona chimica per salvaguardare
l’ambiente».
Oltre all’ente pubblico intanto dovranno essere le aziende sempre più ad
avvalersi di professionalità chimiche, visti gli obblighi contenuti nel
Reach (http://guidance.echa.europa.eu/), il regolamento europeo che rende
i privati direttamente responsabili delle verifiche sulla pericolosità delle
sostanze chimiche utilizzare.
Demattè ha invitato i cittadini che dovessero scorgere fumi di colore rosso
o azzurro «a dare comunicazione alle autorità competenti». Soprattutto nei
mesi estivi si parla di elevate concentrazioni di ozono, una molecola che
può dare grandi problemi agli abitanti della biosfera, ma che è vitale in
strati superiori dell’atmosfera. Concentrazioni di ozono fanno sì che la
molecola rompa i ponti di zolfo contenuto nelle gomme (ad esempio negli
elastici), che si sgretolano. Questo accade anche per i pneumatici
procurando anche una maggior produzione di particolato.
«L’importanza di capire i fenomeni chimici – continua Demattè – fa sì che
si possano avere degli strumenti per capire cambiare i propri stili di
vita. Ad esempio se dimezzassimo il nostro consumo di detersivi, ad uno
stesso livello di pulizia potremmo avere un grande beneficio per
l’ambiente».
Sempre parlando di acque Demattè ribadisce il problema del fosforo dagli
scarichi civili. «In provincia di Trento viene utilizzato l’alluminio per
abbattere il fosforo, che altrimenti farebbe crescere più alghe
nell’Adriatico. Ma allo stesso tempo l’aumento dell’alluminio nei corsi
d’acqua potrebbe avere come controindicazione l’aumento dell’incidenza
dell’Alzheimer». Non si tratta di fare allarmismi, ma semplicemente di
conoscere per capire.
Infine da Demattè un invito anche a monitorare iodio 131 e cesio 137 in
seguito al disastro nucleare di Fukushima. «Lo iodio 131 microinquinanti si
può accumulare nel «garage» della tiroide, la quale può poi emettere
particelle di decadimento radioattivo. In Emilia Romagna ad esempio lo iodio
131 ha cominciato ad assumere valori misurabili».
Complesso capire però come micro e macroinquinanti finiscano nella catena
alimentare. Il chimico farmaceutico Paolo Andreatta ha ricordato un’indagine
in passato sulla presenza del piombo tetraetile nell’uva. «La concentrazione
di piombo nei chicchi sulle piante più vicine all’Autobrennero non differiva
rispetto a quella delle piante distanti qualche centinaio di metri».
Chimicapisce si sposta ora in Alto Adige, con le tre serate che verranno
riproposte al Circolo della stampa di Bolzano, il 6, 13 e 20 maggio.
informazioni su http://chimicitrentinoaltoadige.wordpress.com
Per interviste il chimico Gerola Thomas consulente del comune di Borgo per il processo della discarica monte Zaccon 3385985099
Il chimico Fabrizio Demattè 3407783803
Presentazione di Gerola
2-Chimica e chimico ambientale (II)
3-Principali normative in materia di Tutela dell (III)
4-Elenco di principali analiti ambientali (IV)
Presentazione di Demattè
http://webbrain.com/brainpage/brain/A78B7B55-8006-16C8-5740-25BE8A907ED2/
«Fa’ che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo». Una massima di Ippocrate che sintetizza gli interventi alla seconda serata di Chimicapisce, percorso sulla chimica nel quotidiano organizzato dall’Ordine dei chimici al Museo Tridentino di Scienze Naturali (www.mtsn.tn.it).
Di benefici e rischi dei farmaci ha parlato Paolo Andreatta, chimico farmaceutico, che ha fatto una disamina storica partendo dall’inizio dell’era della farmacologia, nel 1838, attraverso la prima commercializzazione dell’aspirina il primo febbraio del 1899, fino all’amoxicillina prodotta dalla Sandoz di Rovereto.
«Grazie alle analisi dei chimici – spiega – sono state scoperte le malattie di carenza, come scorbuto, beri beri, pellagra».
La presenza di farmacisti ed ambientalisti nell’aula magna del museo ha fatto sì che la serata assumesse il carattere del confronto, esplorando anche il tema dei rapporti tra chimica ed economia e quello del «fai da te» ad esempio nella produzione di creme.
Confronto utile per comprendere quanto sia il lavoro da fare per riconquistare la fiducia della popolazione, con un impegno in etica e comunicazione.
La presentazione di Paolo Andreatta Presentazione dr. Andreatta
La presentazione di Massimo Ferrari Presentazione dr. Ferrari
per domande/interviste
Fabrizio Demattè (Ordine dei chimici), 3407783803
Comunicato stampa:
«Ai politici che governano fa comodo non assumere qualche perito chimico o chimico laureato in più per i controlli. Già qualche anno fa il direttore di APPA diceva che doveva lavorare con il 35% di organico in meno di quanto necessario. Chi si è occupato del fatto che i controlli fossero veramente efficienti?».
Tanti interrogativi espressi da Carmelo Bruno, già docente ALL’ITI Buonarroti, venerdì sera durante il primo appuntamento di Chimicapisce, percorso formativo sulla chimica nel quotidiano promosso dall’Ordine dei Chimici all’aula magna del Museo Tridentino di Scienze Naturali.
Bruno si è soffermato anche sulla definizione dei limiti di legge, «che diventa un tira e molla tra salute e tutela del sistema produttivo, con quest’ultimo che spesso ha la meglio».
Il docente ha quindi presentato scherzosamente alcuni errori della stampa quando si parla di scienza. «Nel 2007 ad esempio veniva pubblicizzato un detersivo a «cenere attiva». Tra gli ingredienti non appariva però nè il potassio carbonato nè un qualche ingrediente riconducibile alla cenere. Si è trattata di una trovata pubblicitaria senza alcuna rispondenza».
Nel senso comune popolare ai termini «chimica» e «sintetico» viene data un’accezione negativa, mentre «naturale», «vegetale» e «biologico» sono visti di buon occhio. «Comunemente si associa l’agricoltura biologica ad una pratica fatta senza l’utilizzo della chimica. Non vengono utilizzati prodotti di chimica organica di sintesi, ma composti della chimica inorganica».
Alcuni tensioattivi nei detersivi invece «vengono fatti passare per naturali, anche se sono un composto che passano attraverso tre reazioni chimiche poderose».
Il chimico Fabrizio Demattè ha presentato quindi Claudio della Volpe, ricercatore di chimica fisica dell’ateneo trentino, soffermandosi su un altro obiettivo di Chimicapisce: «come un tempo conviene ritornare ad un approccio multidisciplinare, tra uomini di scienza; cera una fase dove gli uomini colti si occupavano di tutte le scienze, un tempo in cui la scienza è diventata così vasta da indurre a specializzazioni esasperate, ora è il tempo in cui chi si occupa di scienza deve saper dialogare esperti in altre discipline, inevitabilmente».
Della Volpe ha definito la chimica «una scienza che fa da cardine tra le scienze dure (matematica e fisica) e le scienze biologiche e sociali, indispensabile a tutte le trasformazioni delle risorse».
E spesso anche i composti considerati negativi, come gli ossidi di azoto, che contribuiscono alle cappe di smog sulle nostre città, assolvono a funzioni «nobili»: il monossido di azoto consente infatti l’erezione.
Della Volpe, associato di Aspo-Italia, si è occupato molto anche di bilanci energetici. «La chimica consente il riutilizzo della materia, ad esempio si stima che il 75% dell’alluminio prodotto al mondo sia ancora in uso, così come l’85% dell’oro».
Chimica che può avere effetti benefici anche in agricoltura. «In futuro si potrà ridurre l’uso dei fertilizzanti con pratiche agricole diverse che limitino il dilavamento e l’erosione e restituendo al suolo la biomassa non commestibile ed i rifiuti di origine animale». Ragionando sul concetto di risorse non rinnovabili «Il vero picco che desta preoccupazione non è il quello del petrolio, che può trovare dei surrogati quanto invece quello del fosforo che non ha, al momento dei “sostituti” si dice che non è fungibile, e questo è motivo di preoccupazione perché il fosforo serve in agricoltura come fertilizzante ed è indispensabile per la base della catena alimentare. Abbiamo una disponibilità di 95 anni di fosforo minerale.»
Il prossimo appuntamento di Chimicapisce sarà venerdì primo aprile alle 20.45, sempre al Museo di scienze naturali in via Calepina. Paolo Andreatta parlerà di applicazioni farmaceutiche della chimica, mentre Massimo Ferrari tratterà di chimica ed alimenti.
Presentazioni, foto e video su http://chimicitrentinoaltoadige.wordpress.com.
qui la presentazione prof. Bruno: http://www.scribd.com/doc/51585522/Carmelo-Bruno-Chimicapisce
qui presentazione dott. Della Volpe : http://www.scribd.com/doc/51585056/Claudio-della-Volpe-Chimicapisce-prima-serata
qui il video http://www.4shared.com/video/QX_n9zwx/Video0047.html
Chimicapisce: percorso di avvicinamento alla scienza per professionisti dell’informazione e per cittadini, nell’anno internazionale della Chimica a 100 anni dal premio Nobel (chimico) a Marie Curie (chimica e fisica).
Eccoci alla partenza di Chimicapisce Venerdi 25 marzo ore 20:45. Il museo si trova evidenziato su questa mappa. Il percorso Chimicapisce è rivolto ai professionisti dell’informazione ma è aperto a La prima serata sarà come previsto con i Chimici: Le argomentazioni toccheranno in tono quasi goliardico le notizie effettivamente diffuse a mezzo stampa, contenenti dei non sensi scientifici: strafalcioni del recente passato. Dedicheremo un buon tempo per la discussione e le domande. Le iscrizioni sono ancora possibili sul blog, anche la sera stessa presso il museo. Per qualsiasi chiarimento è possibile contattare il sottoscritto, dott. Fabrizio Demattè |
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I lucidi presentati alla conferenza stampa
dott. Chim. Andreas Verde Presidente dell’Ordine
dott. Chim Fabrizio Demattè consigliere dell’Ordine referente di Chimicapisce
Capire quali ripercussioni potrebbe avere l’incidente nucleare di Fukushima serve avere qualche nozione in più di chimica. Un concetto espresso da Fabrizio Dematte, consigliere dell’Ordine dei chimici del Trentino Alto Adige, presentando ieri Chimicapisce, percorso formativo sulla chimica nel quotidiano, nei laboratori di chimica dell’Istituto Tecnico Industriale Buonarroti di Trento.
«La chimica viene spesso vista come un qualcosa di negativo – spiega Andreas Verde, presidente dell’Ordine – si tratta di un luogo comune da sfatare. Chimicapisce si rivolge quindi in primis ai giornalisti, come primi divulgatori».
Un’iniziativa quindi rivolta soprattutto ai 1800 pubblicisti, praticanti e professionisti dell’informazione in regione, ma aperta nei suoi appuntamenti al Museo di scienze naturali di Trento (25 marzo, 1 e 8 aprile, ore 20.30) anche ad amministratori pubblici e cittadini interessati.
Venerdì 25 marzo Carmelo Bruno si occuperà di strafalcioni di cronaca chimica, mentre Claudio Della Volpe parlerà di chimica e risorse, quale futuro per la chimica in un mondo di risorse limitate?
Il primo aprile Paolo Andreatta e Massimo Ferrari tratteranno della chimica e l’uomo: dalla mozzarella blu all’acido che viene dal salice e cura la febbre. L’otto aprile infine Thomas Gerola parlerà di inquinamento di aria, acqua e terra. I tre incontri verranno riproposti anche al Circolo della stampa di Bolzano il 6, 13 e 20 maggio. Informazioni ed iscrizioni sul sitohttp://chimicitrentinoaltoadige.wordpress.com.
Chimicapisce ha il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige (www.odgtaa.it), del Comune di Trento (www.comune.trento.it) , del Museo Tridentino di Scienze Naturali (www.mtsn.tn.it), della Società Chimica Italiana (www.soc.chim.it), del Consiglio Nazionale dei Chimici (www.chimici.it) , dell’Iti Buonarroti (www.ititnmb.it).
Paolo Dalvit, dirigente scolastico Iti, ha annunciato che dopo il corso di chimica dei materiali l’anno prossimo nell’istituto tecnico trentino partirà anche un percorso dedicato alle biotecnologie ambientali.
Per i 1150 alunni quindi dell’istituto di via Brigata Acqui un’occasione ulteriore per essere in linea con gli attuali sistemi produttivi.
Michele Lanzinger, direttore Mtsn, si è soffermato sull’importanza della ricerca, della partecipazione e degli aspetti educativi della scienza. Fabrizio Franchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti, ha fatto autocritica: «Troppo spesso banalizziamo questioni rilevanti legate alla salute. A volte portiamo confusione con i nostri messaggi, quindi percorsi come questo migliorano la qualità dell’informazione».
Demattè torna sul tema della radioattività: «c’è il rischio di avere informazioni fuorvianti».
Al mercoledì della chimica delle Iti è intervenuto il professor Luigi Cerruti, che in conferenza stampa ha parlato anche di un’iniziativa di divulgazione scientifica, il giornale Alambicco (www.alambicco.unito.it), 4mila copie. Informazioni scientifiche che quindi chimici e giornalisti hanno bisogno di scambiarsi, per offrire un migliore servizio ai lettori/spettatori/ascoltatori.
Foto e brevi video della conferenza stampa al sito http://www.4shared.com/video/uM-rIyGa/Video0045.html
di mattia frizzera
Da Democrito a Bohr:
il modello particellare come chiave per interpretare il mondo
Luigi Cerruti
Università di Torino
Il seminario è diviso in tre parti, con due intervalli dedicati alla segnalazione dei principali siti internazionali da cui attingere fonti primarie e secondarie.
È illustrato brevemente il pensiero di Democrito, mentre maggior spazio è dato al De rerum natura di Lucrezio, per il motivo che questa grande opera della cultura romana è quella che ha maggiormente influenzato la successiva cultura europea. Per l’epoca moderna la scelta degli autori è caduta su Giordano Bruno, Gassendi, Boyle, Newton, Boscovich e Lavoisier. La teoria dei corpuscoli e dei ‘poteri’ di Newton è trattata in qualche dettaglio, in modo da sottolineare il contrasto fra il suo pensiero fisico-matematico nel campo della meccanica, e l’atteggiamento congetturale e ‘immaginifico’ nel campo della chimica.
L’Ottocento ha visto l’affermarsi di due grandi teorie, tuttora valide e di grande rilevanza: la teoria strutturale in chimica organica e il sistema periodico degli elementi. Premessa indispensabile per entrambe le teorie era la determinazione teoricamente corretta dei pesi atomici. Su questa linea di ricerca sono analizzate le proposte di Dalton, Gay-Lussac, Avogadro, Berzelius e Dumas, fino all’intervento risolutivo di Stanislao Cannizzaro nel 1860. Per quanto riguarda la teoria della struttura sono richiamati i contributi di Frankland, Cooper, Kekulé e Butlerov, e l’esito straordinario della sintesi dell’indaco (1880) ad opera di Baeyer. Per il sistema periodico è indispensabile richiamare l’opera di Lothar Meyer e Mendeleev, e le sorprendenti ricerche di Rayleigh e Ramsay.
Gli ultimi anni dell’Ottocento vedono una serie di scoperte straordinarie: i raggi X, la radioattività, l’elettrone. La comparsa dell’elettrone sullo scenario scientifico porta a diverse e nuove congetture sulla struttura degli atomi, in alcuni casi strettamente connesse con la posizione degli elementi all’interno del sistema periodico. Sono presi in considerazione i modelli di Thomson (1904), Rutherford (1911), Bohr (1913), Lewis (1916). Dei successivi sviluppi della meccanica quantistica si fa cenno soltanto del principio di indeterminazione di Heisenberg (1926) e del principio di complementarietà di Bohr (1927).
Il seminario si conclude con alcune osservazioni sull’attuale pervasività nei più diversi campi di un approccio ‘molecolare’ ai problemi disciplinari.
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